lunedì 6 settembre 2010

Sclerosi multipla: una concreta speranza arriva da Ferrara

Gli studi condotti dal dottor Zamboni correlano la malattia ad uno scarso afflusso del sangue al cervello dato dalla Ccsvi

Il dottor Paolo Zamboni (da http://web.unife.it)
Il dottor Paolo Zamboni (da http://web.unife.it)
E’ dell’altro giorno una richiesta pubblica da parte del consigliere regionale Mauro Manfredini (Lega Nord), che ha rivolto un’apposita interrogazione alla Giunta per sapere ”quanti sono i casi di Sclerosi Multipla registrati in Regione e quanti pazienti affetti da questa patologia e trattati con interventi di angioplastica dilatativa hanno riscontrato miglioramenti”.
La domanda non arriva a caso. Perché c’è una notizia, un’ottima notizia in merito che lega Ferrara, il suo ospedale e la sua Università ad una speranza concreta sulla lotta a questa malattia neurodegenerativa, che sta facendo il giro del Web e delle riviste di settore, che ha trovato spazio anche sul Corriere della Sera, l’inserto Salute di repubblica,  e che chiama in causa il dottor Paolo Zamboni, ricercatore dell’Università degli Studi di Ferrara e Direttore del Centro Malattie Vascolari.
Nonostante gli innegabili successi della sperimentazione, ecco il senso dell’intervento di Manfredini, pare che non siano previsti ulteriori finanziamenti per il prosieguo sperimentale e sul campo della ricerca.

Cos’è la sclerosi multipla? Descritta ovunque, colpisce oltre due milioni e mezzo di persone nel mondo. E’ una malattia infiammatoria cronica demielinizzante che colpisce il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) a patogenesi autoimmune.
La grande variabilità dei sintomi che la caratterizzano è conseguenza di un processo di degenerazione della mielina, da qui il termine demielinizzante (o mielinoclastica). La mielina costituisce la guaina che riveste parte del corpo dei neuroni permettendo la trasmissione rapida e integra degli impulsi nervosi. Se in uno stato di normalità le informazioni nelle fibre nervose sono trasmesse a 100 m/s, in un individuo affetto dalla sclerosi multipla la velocità scende gradualmente a 5 m/s.

Si può ben quali siano i problemi conseguenti ad una riduzione della trasmissione degli impulsi nervosi: affaticamento cronico, perdita del senso di equilibrio, perdita di sensibilità tattile, perdita di controllo delle funzionalità della vescica, solo per citarne alcune a livello fisico; nei casi avanzati si arriva a perdere tutte le funzioni legate alla sfera cognitiva, dalla difficoltà alla perdita della parola, alla difficoltà di apprendimento, attenzione e memorizzazione.
Le cause di insorgenza della Sclerosi Multipla sono diverse, da quelle genetiche a quella ambientali.

E qui arriva la ricerca che vede in prima linea il dottor Zamboni. Secondo cui nella maggior parte dei casi è il non corretto afflusso del sangue verso il cervello che porterebbe ai danni legati alla Sclerosi Multipla.
Questo non corretto circolo del sangue verso il cervello è legato ad una precisa patologia, la Ccsvi (Chronic cerebro-spinal venous insufficiency) che, se diagnosticata, è risolvibile con un intervento chirurgico effettuabile in regime di day hospital.
La ricerca verte sul fatto che i restringimenti venosi dati dalla Ccsvi oltre ad impedire un corretto scorrimento del sangue verso il cervello portano ad suo reflusso verso l’alto, che ne favorisce il ristagno nel cervello. Fatto che porta ad un eccessivo deposito di ferro, pericoloso perché alla base della produzione di radicali liberi, specie tra le più reattive in natura, che porta alla distruzione delle cellule che incontra, primo passo verso l’insorgenza o il peggioramento della malattia.

I dati in possesso del dottor Zamboni, affiancato nel percorso dal dottor Fabrizio Salvi del Bellaria di Bologna, hanno dimostrato che in tutti i pazienti dello studio affetti dalla malattia presentano un’alterazione dello scarico venoso cerebro-spinale. E la malattia, dopo il piccolo intervento chirurgico di cui si è parlato prima, hanno in parte migliorato la loro situazione.
Tale risultato è approdato dall’altra parte dell’Oceano: il Jacobs institute of neurology di Buffalo condurrà le stesse rilevazioni su un pannel composto da  1.100 pazienti colpiti dalla malattia e 600 volontari.
I risultati potrebbero essere un’altra importantissima conferma della bilateralità  Ccsvi-Sclerosi Multipla, ed un passo importante verso prevenzione e cure efficienti potrebbe essere compiuto.

Lo studio condotto dal dottor Zamboni ed il suo staff verrà pubblicato sul prestigioso Journal of Vascular Surgery.
E su Facebook c’è un gruppo che candida il dottor Zamboni al Premio Nobel: www.facebook.com/pages/Dr-Paolo-Zamboni-for-Nobel-Prize/189126712286?v=wall&ref=search
 articolo orgiginale http://www.estense.com/5111-05111.html


qui di seguito una serie di link interessanti sull'argomento:
http://salute24.ilsole24ore.com 
http://social.tiscali.it 
e i video:
http://www.youtube.com/watch?v=ZV8xqNzd2F8
http://www.youtube.com/watch?v=THczvfzRlx0&feature=related

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