Servizio all’Esselunga, voluto dall’Unione Ciechi. Anche la Prociv aiuta gli anziani.
LUCCA - Nasce “Esselunga a casa”, un servizio gratuito per disabili (ne possono usufruire anche tutte le altre persone, pagando una piccola quota) messo in atto in questa catena di supermercati, su sollecitazione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, con la collaborazione del Comune. Per ideare il servizio si è partiti dal presupposto che fare la spesa per la maggior parte delle persone è un gesto consueto, ma per alcuni risulta una vera e propria impresa: muoversi fra gli scaffali, trovare i reparti dove sono collocati i prodotti desiderati, rintracciarli fra i tanti esposti, portare le pesanti borse della spesa fino a casa. Le difficoltà, evidenti per i disabili, riguardano anche le persone anziane o quanti, per vari motivi, non possono muoversi.
La sollecitazione dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti della sezione provinciale di Lucca e l’interessamento dell’assessore ai servizi sociali Angelo Monticelli hanno spinto la catena di supermercati Esselunga ad attivare nei punti vendita di Camaiore, Capannori, Forte dei Marmi, Lucca, Massarosa, Pietrasanta, Porcari, Viareggio, il servizio denominato “Esselunga a casa”. Ognuno può muoversi in modo virtuale nel supermercato, scegliere i prodotti di suo gradimento e metterli nel carrello virtuale per poi ritrovarsi la spesa reale consegnata direttamente a casa, con un minimo costo aggiuntivo e completamente gratuito per i disabili.
Ci si può mettere in contatto direttamente da casa sul sito internet di Esselunga. Per i diversamente abili, che non hanno costi aggiuntivi, è richiesto un certificato. «Questa iniziativa - sottolinea Monticelli -, oltre a facilitare la vita di molti, soprattutto a quelle persone impossibilitate a muoversi, costituisce una opportunità di impegno e di sbocco di lavoro anche per i giovani». Anche la Prociv Lucca, da parte sua, aiuterà nei mesi estivi gli anziani a fare spesa. Per maggiori informazioni, rivolgersi all’associazione (Tel. 0583 39 45 41).
Articolo de "Il Tirreno"
20 Luglio 2010
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